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Oligoterapia

Selenio

Una delle prime descrizioni di tossicologia animale ha come protagonista proprio il Selenio. Mentre attraversa una regione della Cina, tra Turkestan e Tibet, Marco Polo perde i cavalli, a causa di una grave malattia che colpisce gli zoccoli.

"Vero è che li viandanti che passano de là non ardiscono andare a que' monti con altre bestie che di quella contrada, perché vi nasce un'erba venenosa, di sorte che, se le bestie ne mangiano, perdono l'unghie, ma quelle di detta contrada cognoscono l'erba e la schifano di mangiare". (Il Milione, cap. XLIX).

Dopo la scoperta del Selenio nel 1817, ad opera dello svedese Berzelius, botanici e chimici attribuiscono quella disavventura alla elevata concentrazione dell'elemento nel suolo e nelle piante di quella regione.

Negli anni '30 la fama del Selenio come elemento chimico estremamente tossico viene di nuovo alimentata dal sospetto del suo possibile ruolo nella genesi del cancro.

Nel 1957, anno della riabilitazione per il Selenio, Schwartz e Foltz ne stabiliscono il ruolo essenziale nell'alimentazione animale.

Nel 1966, in netto contrasto con il passato, viene attribuito al Selenio addirittura un ruolo di protezione nei confronti del cancro.

Nel 1979, in quella stessa Cina, teatro delle osservazioni riferite da Marco Polo sette secoli prima, nella provincia di Keshan, ricercatori cinesi dimostrano che l'integrazione alimentare con selenite di sodio riduce in maniera drammatica l'incidenza della malattia Keshan, miocardiopatia ad evoluzione fatale, espressione della carenza di Selenio.

Negli ultimi anni vengono identificati nuovi aspetti dell'attività del Selenio: azione antiossidante cellulare, prevenzione dell'arteriosclerosi e dell'infarto miocardico, protezione nei confronti della sclerosi multipla e di alcune forme di cancro.

Per comprendere l'ambiguità inquietante di una storia in cui il Selenio da veleno viene promosso antiossidante cellulare, è opportuno rievocare una frase di Paracelso: "La nozione di veleno dipende esclusivamente dalla dose".

Proprietà
Il ruolo chiave del Selenio come anti-ossidante cellulare richiede alcune premesse relative al tema dei radicali liberi che ne definiscano l'origine, il ruolo in condizioni fisiologiche e patologiche, i meccanismi di difesa messi in atto dall'organismo per contrastarne gli effetti.

Radicali liberi
Ogni tipo di inquinamento ed ogni sostanza tossica provoca una sovrautilizzazione di micronutrienti.

L'esposizione al sole comporta un consumo di betacarotene a livello della pelle, a causa della ossidazione dei lipidi presenti a livello della membrana cellulare.

Il fumo di sigarette riduce la vitamina C, la vitamina E, la vitamina B9 e B12, i carotenoidi.

Nell'aria che respiriamo sono presenti molte sostanze inquinanti, come anidride solforosa, ossido di azoto, ozono, idrocarburi, particelle di fuliggine.

L'acqua che beviamo contiene cloro, nitrati, alluminio ed altri inquinanti.

Gli alimenti che ingeriamo introducono anche coloranti, conservanti, additivi, sostanze mutagene e cancerogene derivanti da cibi troppo cotti o arrostiti.

L'inquinamento all'interno degli ambienti di lavoro risulta superiore a quello esterno. Esso è dovuto alla cessione di sostanze tossiche, come composti organici volatili, solventi, aldeidi e formolo, da parte del materiale edile, intonaci, vernici, fibre di vetro, tessuti per arredamento, elettrodomestici e da parte di prodotti per la manutenzione, come detersivi, e solventi o da diffusione di materiali sintetici.

L'inquinamento del microambiente in cui si vive può provocare la 'sindrome da edificio inquinato' ('sick building syndrom'), caratterizzata da sonnolenza, cefalea, stanchezza, irritazione della mucosa degli occhi, del naso e delle prime vie aeree.

Uno studio controllato condotto negli Stati Uniti ha evidenziato una riduzione del 20% delle prestazioni degli impiegati che lavorano in ambienti inquinati.

Tutte le sostanze inquinanti provocano la liberazione di radicali liberi in grandi quantità, con un conseguente danno a livello di tutte le strutture cellulari. I radicali liberi possono essere neutralizzati mediante l'intervento di sostanze anti-ossidanti.

Radicali liberi e patologia
Radicale libero è una molecola o un atomo con un elettrone spaiato sul mantello elettronico esterno. E' estremamente instabile, ha una vita breve e manifesta una reattività intensa con molecole ed atomi vicini. I radicali liberi sono indispensabili per alcune funzioni vitali (respirazione cellulare, meccanismi di difesa ...). Tuttavia essi possono avere un'origine esterna: sostanze inquinanti, fumo, alcol, farmaci, radiazioni ionizzanti ... L'aumentata produzione e la persistenza di radicali liberi comporta un danno a diversi livelli con la morte cellulare. Secondo la teoria dei radicali liberi, introdotta da Denham Harman nel 1956, l'invecchiamento sarebbe la conseguenza del danno minimo ma continuo dei radicali liberi, facilitato dalla riduzione progressiva dei meccanismi di difesa

Indicazioni

  • Fenomeni involutivi senili.
  • Infezioni recidivanti, in particolare O.R.L.
  • Processi infiammatori cronici.
  • Prima e dopo un atto chirurgico.
  • In corso o dopo trattamento farmacologico prolungato.
  • Rischio cardio-vascolare.