Il dott. Edward Bach aveva capito perfettamente che assumere un fiore di Bach ha un senso diverso che prendere un qualunque altro rimedio fitoterapico. Bach non cercava un principio attivo da estrarre dalla pianta, perché, anche se di dimensioni molecolari, è pur sempre materia, una forma lenta di energia, egli voleva trovare un rimedio che fosse pura informazione, energia ad alta frequenza vibrazionale.
I fiori racchiudono infatti gli organi sessuali della pianta, dove si producono i gameti. Quindi nel fiore è contenuta la pianta in potenza perché i gameti portano in sé tutte le informazioni, tutte le possibili combinazioni fenotipiche dell'organismo.
Il fiore possiede gli archetipi funzionali delle funzioni organiche presenti anche nell'uomo, dato che animali e vegetali discendono da una cellula progenitrice comune. L'energia vibrazionale delle piante però è più potente, più pura di quella dell'uomo, soffocata e stratificata a causa di quella razionalità che lo ha portato all'apice della scala evolutiva.
Ma entrando in contatto con un fiore, con la sua vibrazione, l'archetipo funzionale che esso rappresenta comunica con l'analoga funzione dentro di noi e la risveglia, la "risintonizza" sulla sua naturale frequenza, da cui si era allontanata.
Ciò avviene a livello di tutto lo psicosoma, cioè coinvolge sia la componente organica sia quella psichica, che sincronicamente stanno esprimendo la malattia.
Grazie alla sua esperienza di medico, alla sua propensione ad alleviare le sofferenze dell'uomo e al suo grande amore per il mondo vegetale, Edward Bach cercò un rimedio che facesse recuperare all'uomo quel legame profondo e ancestrale che lo lega alla natura e che lo fa sentire parte di essa. Solo riscoprendo la propria essenza l'uomo può infatti essere veramente libero da schemi, sovrastrutture e condizionamenti, perché segue quella che Bach definisce "l'intelligenza del cuore".
Secondo Bach la malattia è causata da interferenze esterne che minano la libertà dell'uomo, gli fanno perdere di vista la sua essenza e il progetto per cui è venuto al mondo. Queste interferenze causano la nascita di stati d'animo che stanno alla base dell'infelicità e della malattia.
Per questo motivo i fiori di Bach non vanno considerati semplicemente come rimedi sintomatici, nell'assumerli non si deve partire dal problema, dal disagio, ma dal fiore stesso e da esso per analogia passare alla funzione alterata nell'uomo.
Bach ha individuato 12 stati d'animo che generano la malattia e che sono: ritegno, paura, irrequietezza o preoccupazione, indecisione, indifferenza, debolezza, dubbio, entusiasmo, ignoranza, impazienza, terrore, dolore. La guarigione passa innanzitutto attraverso la conoscenza di sé, e del fiore che ci rappresenta, o meglio, del fiore che "siamo".
I "dodici guaritori" sono i primi fiori che Bach ha studiato, scoprendo che essi descrivono delle personalità congenite ed in particolare delle precise qualità, perciò sono dei fiori fondamentali, da assumere indipendentemente da situazioni patologiche, ma per accompagnare le diverse fasi della crescita e dell'evoluzione di un essere umano. Essi sono: Impatiens, Mimulus, Clematis, Agrimony, Chicory, Vervain, Cerato, Centaury, Scleranthus, Water Violet, Gentian, Rock Rose. Accanto ad essi ha trovato anche i "sette guaritori", che rappresentano l'enfatizzazione di alcune qualità a causa dell'interazione che ognuno ha con la famiglia, gli amici, il lavoro ecc. Ed essi sono: Goarse, Oak, Heather, Rock Water, Wild Oat, Olive, Vine.
Infine ci sono i diciannove fiori di derivazione o di estensione, che descrivono la tendenza individuale a reagire a ciò che la vita ci presenta, ovviamente, ognuna delle personalità individuate dai dodici guaritori avrà la tendenza a reagire in un certo modo. Essi sono: Cherry Plum, Elm, Pine, Larch, Willow, Aspen, Hornbeam, Sweet Chestnut, Beech, Crab Apple, Walnut, Chestnut Bud, White Chestnut, Red Chestnut, Holly, Wild Rose, Honeysuckle, Star of Bethlehem, Mustard.
Il Rescue Remedy è un rimedio composto da Rock Rose, Clematis, impatiens, Cherry Plum e Star of Bethlehem e funge da "pronto soccorso". In casi d'emergenza come attacchi di panico, svenimenti, convulsioni o in caso di ictus, coma , incidenti, infarti ecc... va assunto per via perlinguale come gli altri fiori, ma se la persona ha perso i sensi, si mette qualche goccia sulle labbra.
I 38 fiori di Bach, escluso i Rescue Remedy, descrivono tutte le sfaccettature, in positivo e in negativo, di ogni personalità, ecco perché è un errore assumerli solo quando si manifesta un disturbo, relegandoli a rimedi sintomatici.
I fiori di Bach sono sostanzialmente delle gocce derivanti dall'infusione di specifici fiori in acqua ed esposti al sole o bolliti.
I diversi rimedi sono la somma dell'azione congiunta dell'acqua e del fuoco, visto che gli elementi terra ed aria sono già presenti nel fiore,
la pianta che li ha generati è difatti cresciuta fra la terra e l'aria del cielo.
Il metodo per scegliere i rimedi richiede semplicemente di conoscere gli stati d'animo corrispondenti ad ogni fiore, e quali emozioni
bloccate di conseguenza si possono riequilibrare. Non è indispensabile avere delle conoscenze medico-scientifiche o psicologiche, non era
questo l'intento di Bach, che invece cercava la semplicità.
Esistono a tale propositi diversi sistemi per effettuare la scelta sul fiore, che non si basano su conoscenze specifiche né operano sulla razionalità dell'operatore né tantomeno su quella del paziente.
Si può infatti utilizzare il test kinesiologico o Touch for Health che consiste nella valutazione della risposta muscolare
del paziente alla somministrazione del rimedio. Il test si effettua semplicemente facendo tenere al paziente in una mano il rimedio,
mentre sull'altro braccio teso gli si imprime una resistenza, non senza prima aver testato la sua risposta senza che egli tenga in mano nulla.
Da qui a seconda che il rimedio sia in risonanza o meno con la persona varierà la sua resistenza alla pressione, perché il corpo reagisce
inconsciamente alle vibrazioni della sostanza testata.
Un altro metodo è quello della scelta dei rimedi tramite l'uso di apposite carte sulle quali sono rappresentati le immagini dei 38 fiori. Si ripongono tali carte dinnanzi al paziente, gli si chiede di sedere in posizione comoda e rilassata, di chiudere gli occhi e quando si sentirà sufficientemente rilassato di scegliere quattro o cinque fiori. La scelta dovrà avvenire d'istinto, piuttosto velocemente, senza pensarci troppo e senza ripensamenti.
Oppure ci si può avvalere di specifici test atti alla valutazione dei fiori necessari.